Rublev.
Trinità 1422
TRINITA'.
RELAZIONE D'AMORE
Pregherò il
Padre egli vi darà un Consolatore che rimanga con voi per sempre (Gv 14,15).. Gesù
ci rivela che Dio è Uno ma è comunione,relazione
d'amore fra le Tre Persone: Padre Figlio
Spirito santo, Trinità.Certo! Lo sappiamo, il
termine Trinità non si trova nella Bibbia.E' stato introdotto, nel discorso su Dio, da Teofilo
d'Antiochia e poi da Tertulliano, tra II
e III secolo; a significare quella fede in Dio Padre, Figlio, Spirito Santo (Mt.
28,19)
Alle origini, nei primi due secoli non era necessario definire con un termine la
relazione divina: i primi cristiani vivevano la fede in Gesù Cristo
Epigrafe del II sec. della Catacomba di
Priscilla
inseparabile
dal mistero intimo di Dio, della sua Paternità, Io e il Padre siamo una cosa sola. Chi vede
me vede il Padre.In un'epigrafe
del II sec. della Catacomba di PriscillaViviamo in Dio vediamo l'ictus (ICQUS) il
pesce, Gesù Cristo figlio di Dio
Salvatore. In un'altra epigrafe della Catacomba di Domitilla si legge "Secundiniano credette in Cristo Gesù, con il Padre, il
Figlio e lo Spirito Santo". La realtà Divina - un solo Dio in Tre Persone definita al primo
concilio di Nicea (325),è già adombrata nell'Antico
Sarcofago
dogmatico del IV secolo
Testamento nel plurale maiestatis di Gen. 1,26 "facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza". Nel Sarcofago dogmatico del IV
secolo sono rappresentate le
tre figure Divine, umanizzate, in
atto di creare Adamo ed Eva. Così nei tre Angeli che fanno visita ad Abramo alle querce di Mamre
(Gen. 18,2-3) - episodio considerato ben presto
dai Padri della Chiesa, figura della presenza trinitaria divina - La scena è stata raffigurata nel sec. IV a Roma in Santa Maria Maggiore, a San Vitale
di Ravenna nel sec V ,stupendamente presentata da Rublev, nel 1422, e nel 1931 da Marc Chagall a Nizza.
Gli scrittori
cristiani dei primi secoli esprimono nei loro scritti quella fede che si radica
nella parola di Gesù: Clemente Romano (I
secolo) nella sua Prima lettera (cfr. 58 e 46) si richiama espressamente a
Dio Padre, al Figlio, allo Spirito, menzionando insieme le Tre Persone.
Allo stesso modo Ignazio di Antiochia (inizi II secolo) nella sua Lettera agli Efesini (cfr. 9), poi Ireneo(+ 202) senza lo Spirito non è
possibile vedere il Figlio di Dio, e senza il Figlio nessuno può avvicinarsi al
Padre, in quanto il Figlio è la conoscenza del Padre, e la conoscenza del
Figlio avviene mediante lo Spirito Santo (n.7 Dimostrazione della fede
apostolica).
Il termine Trinità adottato nel
linguaggio della Chiesa e nelle formulazioni cristologiche dei primi Concili
(Nicea 325) sta ad indicare in sintesi il
rivoluzionario messaggio portato da Gesù:
un Dio che è amore, che è un solo Dio, ma che non è solo,
egli è un Padre, in comunione col Figlio e con
lo Spirito Santo e noi siamo immersi in quella relazione d'amore Il Consolatore, lo Spirito
Santo che il Padre vi manderà nel mio nome, vi ricorderà ciò che vi ho detto (Gv 14,26). Non
esiste amore se non c'è relazione. Un Dio che è amore è necessariamente anche
comunione in se stesso
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mosaico del Battistero di Albenga del V
secolo
Un'opera
trinitaria stupenda e ancora poco nota, è il mosaico del Battistero di
Albenga del V secolo. Su un triplice cerchio azzurro circondato
dalle 12 colombe (gli Apostoli) compare il triplice monogramma di Cristo e le
lettere alfa e omega (espressione della
divinità di Gesù Io sono l'alfa e
l'omega il principio e la fine Ap. 1,8;
22,13).Sul fondo azzurro brillano innumerevoli stel5le, i credenti.
Con il
sec. XIV e l'introduzione della
festa della SS. Trinità (1334) le immagini trinitarie si diffondono in forma
antropomorfa simbolica : il Padre e il Figlio avvolti nello stesso manto,
sono uniti dalla Colomba dello Spirito Santo. Col Rinascimento appaiono
iconografie più convincenti e commoventi come quella in cui il Padre sostiene il Figlio Crocifisso, mentre la
colomba dello Spirito Santo li unisce in una fusione di sofferenza e d'amore (Trinità
di Masaccio in S.Maria Novella).
Nel
clima del Concilio di Trento vengono
rifiutate e distrutte certe raffigurazioni trinitarie mostruose e sacrileghe
di ispirazione pagana, purtroppo usate
oggi, da alcune
Maria
in gloria nella SS Trinità. Busca Confraternita SS.Trinità
religiosità non cristiane, come pretesto contro
la Chiesa. Nel Sei-Settecento si diffondono, specialmente
nei nostri territori, le raffigurazioni della gloria di Maria nella Trinità. Maria è simbolo
della primitiva Chiesa, il Figlio di Dio assumendo la natura umana dalla Madre la introduce nell'intimità
Trinitaria. S.Bernardino diceva: Maria è colei che descrive il cerchio
più breve intorno a Dio. Nella rivelazione a Bruno Cornacchiola alle
Tre fontane di Roma, nel 1947, Maria
disse: Io sono colei che sono nella
Trinità (Angelo.M.Tentori. La bella signora
delle
tre fontane , 2000) Nella Chiesa della SS.Trinità
di Busca una scultura sintetizza questo concetto. La figura di Maria, al centro, è definita in basso dal
tre teste di angeli che sembrano alludere simbolicamente alla Trinità, mentre in alto, la grande solenne testa
del Cherubino di coronamento, rimanda all'Unità di Dio.
A
noi che celebriamo la festa della SS.Trinità, il
saluto di pace di S. Paolo che negli
anni 55-57d.C. scriveva: La grazia del
Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione con lo Spirito Santo siano
con tutti voi ( II Cor. 13,13.)